Il Murder Party, nato nel secolo scorso e sempre più popolare negli ultimi anni, è un particolare tipo di intrattenimento in cui lo spettatore, anziché assistere passivamente ad una rappresentazione, diventa parte attiva di quello che potrebbe essere definito come un vero e proprio gioco di ruolo dove raramente ogni cosa è ciò che sembra.
Il punto di partenza è, appunto, la scena di un crimine sul quale gli spettatori — divisi in squadre — saranno chiamati ad investigare direttamente. Un gruppo di attori interpreterà gli indiziati sottoposti ad interrogatorio da parte del pubblico, solitamente con la guida di un capo investigatore che farà da conduttore della serata. Nel corso dell’interrogatorio verrà distribuita una serie di indizi relativi alla storia personale dei vari personaggi o della vittima in modo da fornire alle squadre investigative elementi utili per le loro ricerche.
Scopo finale del gioco sarà naturalmente smascherare il colpevole, ma non solo: bisognerà anche scoprire il movente e ricostruire la dinamica del delitto.
Con la sua atmosfera di intrigo e di sfida, il Murder Party è un passatempo coinvolgente per chiunque desideri una serata originale e stimolante dove la cena si trasforma in spettacolo e lo spettacolo in gioco.
Domenica 6 novembre al Mansion verso le ore 19 ti troverai sulla scena di un interrogatorio davanti a un gruppo di indiziati, ma attenzione: uno di loro è un assassino! Poni le domande giuste, interroga i sospettati, e scopri la verità.
È possibile partecipare singolarmente o in squadra, ma tutti avranno come unico obiettivo quello di rispondere a tre domande: chi è il colpevole, come ha fatto e, soprattutto, perché è arrivato a tanto?
La scena del delitto:
La sera del 20 Novembre del 2012 alle 19:55 la celebre scrittrice Amelia Modigliani è stata trovata morta nella sua camera al primo piano della Locanda Borbone di Gaeta, dove era invitata a cena insieme al proprietario della casa editrice dei “Gialli della marina piccola” la sua serie di romanzi e ad alcuni colleghi e amici.
Amelia, che da diverso tempo soffriva di depressione, sembra essersi suicidata: nella sua stanza, sulla scrivania, sono state ritrovate due scatole di antidepressivi vuote e un bicchiere, anch’esso vuoto. Inoltre la stanza era chiusa a chiave dall’interno. In bagno era stata rinchiusa Karima Fortis, sua assistente, con una ferita sanguinante alla testa.
La valigia di Amelia non era ancora stata disfatta e sul pavimento è stato ritrovato un posacenere sporco di sangue.
Pronto ad investigare?
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